Pieve di Cusignano  

 

 

 

Via De Amicis, c'era una volta

 

Alta era venuta Pasqua
un memorabil anno
e nella nostra via,
la via De Amicis,
anche dopo l'Angelo
restavan segni della liturgia,
la benedizione delle case continuava, 

il campanaro girava 
col curato portando l'aspersorio
e il canestro di vimini,
per le uova donate,
in pomeriggi caldi come estate
il campanaro e anche il curato
accettavano vino bianco ed un po' d'acqua.

T.S. Eliot non conobbe mai
l'aprile di quelle nostre sere,
mese tutt'altro che crudele
fiori nuovi spuntavan nel cortile
rondini in volo attorno al campanile,

profumi e suoni nei giovani prati
erba notturna promesse d'estati
voci chiamavan nomi
con dei significati
musicali e di mitologia
Tosca, Mimì, Rolando, Orfeo,
l' Argenide, la Saffo, Duilio, Nereo,
mentre Diomira parlava con l'Argia
portandoci il latte della sera,
che sacra primavera fu quella.

C'erano ancora tutti allora,
ma ormai da tempo
tanti se ne sono andati,
ne abbiam passati
di giochi insieme a loro
giochi sulla via
giochi sui prati
quando l'età pareva
paradiso terrestre,
aperti gli usci
spalancate le finestre
e voci e nomi
da San Pietro fino alla Bellaria
passando dall'asilo e la Zappella,
magica età fu quella,
ti ricordi, Giuseppe?


giugno 1986

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