A MIO FRATELLO CONVALESCENTE
Ci siamo parlati stanotte ma lì era già primo giorno un giorno d'estate italiana mattina nostrana, la respiravo ascoltando come successe l'infarto che ha minacciato il tuo cuore, per fortuna, mi hai assicurato, è stata una cosa da poco e hai menzionato il miocardio coi muscoli ancora buoni
Tu parlavi ed io t'ascoltavo ma intanto pensavo e pensavo a giorni d'estate passati in anni ed anni ammucchiati nella mia lontananza, quei giorni quei giorni tanto chiari pur nella distanza eran giochi d'infanzia con la locomotiva e anche cose da grandi tenute ben conservate in quella valigetta speciale di legno da noi detta cassetta che il papà portò a casa dalla prima guerra mondiale
Un giorno ci fu un gran temporale quelle bufere d'estate che minacciavano i frutti di tanto sudato lavoro, la nonna scura e piccina era fuori a bruciare il ramo d'ulivo pasquale e sul ponte gli uomini guardavano in alto cercando d'interpretare le bizzarrie delle nuvole, poi cominciò a grandinare e la mamma era corsa su da noi nelle camere a chiudere tutte le imposte ma anche a sorvegliare se avevamo paura
I chicchi di grandine parevan proiettili e c'erano tuoni, in anni più tardi avremmo sentito quasi gli stessi suoni i boati di guerra
Ma quel giorno d'estate io e tu non avemmo paura continuammo a giocare con la locomotiva e la cassetta del papà militare la mamma ci stava vicina, poi venne l'arcobaleno poi dei raggi di sole in un improvviso umidore mentre tornava il sereno colore di quelle memorabili estati
Stanotte ci siamo telefonati e tu m'hai parlato del cuore il tuo cuore un po' minacciato, per fortuna una cosa da poco mi hai riassicurato, ed io ti ascoltavo mentre cose lontane lontane mi venivano in mente le cose di un nostro gioioso passato, Pierino, fratello convalescente.
18 luglio 1986
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