Pieve di Cusignano
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BONDI' PIEVE Bondì Pieve, si danno la voce i tuoi ultimi uomini per le due coste di neve azzurrata dalla notte appena passata, ed è l'alba nell'aria di un anno ch'è nuovo. Si danno la voce sulle porte di stalle, sulle aie spazzate dal vento di boschi i boschi lassù della Silva e ce n'è l'eco a valle, si danno la voce per Gabbiano e il monte di Manolo, cominciano piano, sussurro nel gelo fra questa gran neve, il bondì di bambini allora i più poveri che scendevano insieme alle madri composte per la Messa dell'alba andando ad augurare giù a valle nei casolari e venivano anche da noi bondì Mario bondì Pierino e noi gli davamo l'arancia, o un mandarino e il torroncino Sperlari, bondì Mario, bondì Pierino, poi crescon le voci e il bondì diventa un gran coro da Messa cantata al crescendo del Gloria, o inno d'intesa per la pace e per esser più uguali. Si danno la voce dai casolari sulle coste ed in valle gli ultimi uomini di Pieve rimasti a curare la terra, in paesi lontani si fa ancora la guerra ma qui siamo in pace, perché non tornate voi che siete emigrati perché non tornate dalla guerra alla terra? È il richiamo degli ultimi uomini che lavorano a Pieve e si danno la voce per quelle due coste ancora azzurrate di notte e di neve, è un richiamo corale augurale bondì Pieve bondì, bondì Pieve. 01 gennaio 1973 |
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