Pieve di Cusignano  

 

 

 

 

TINO, MI SENTI?

 

Tino, mi senti ?
Sono giorni d'ansia
questi che vivo
con memorie e pentimenti
che mi sobillano
istinti impazienti
verso un mondo da me scelto
tanto ingenuamente.

Perché a te dico
questa mia ribellione?
Quando scappammo insieme
dai banchi ginnasiali
tu ben lo sai
che non fu patriottismo
come lo mascherammo
e scrissero i giornali
in quei giorni dell'era,
ma perché in noi c'era
giovanile impazienza.

Ne parlavamo, ricordi,
quelle notti d'estate
sulla piazzetta a Pieve,
in un mondo di sonno
noi vegliavamo a dirci
indefinibili cose,
e gli amori presenti
nelle notturne confidenze
erano ispirazioni
perché anche in loro cercavamo
infinite contemplazioni.

Tino, ho tanti timori,
e quel luogo da dove
tu forse mi senti
mi appare sempre più
sempre più misterioso.

Oh, potere ancora
sostare nella notte insieme
tu a calmate l'affannoso
mio presente sentire,
in un mondo di sonno
noi soli a vegliare.

lo ad ascoltare,
oramai soltanto ascoltare,
tu che forse hai capito
e amorevolmente me lo vuoi rivelare
il mistero dell'infinito.

18 febbraio 1994

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Aggiornato il: 26 luglio 2024