Pieve di Cusignano  

 

 

 

 

Vento di guerra

Il vento nei boschi

era ululante

come bomba cascante

sulla polveriera vicina

in un paesetto

chiamato Borghetto,

una polveriera

che dava lavoro

a dei contadini

ma che confusione,

la guerra rimedio

alla disoccupazione.

Pensieri nel vento,

con gli aerei bassi

quasi a toccare i castani

in giri allungati

sui campi, la chiesa

e il sagrato

dove noi giocavamo

dopo i Vespri in estati

di guerra lontana

la guerra africana

e di Russia

dove anche morivano

gli Alpini di Pieve,

ma guerra ancora lontana,

di giornali e di bollettini

ora invece vicini

sono quei suoi rumori

d'alveari impazziti,

di boati improvvisi

con fumi nell'aria lucente

qui presente

sulle aie assolate

del due-ore

senza sonni tranquilli,

senza voci di grilli

quelle notti d'allarme,

vi frusciavano macchine

Millecento ed Aprilie

di mediatori e casari

nascoste nei casolari

ma scoperte dai partigiani

e ora mimetizzate

in giro per le vallate

su e giù pei tornanti

di Tabiano e Gabbiano,

insieme a quel vento

che partiva dai boschi

e faceva spavento

al sopravvenir della sera,

quel vento ululante

come bomba cascante

là sulla polveriera.

01 giugno 1983

 

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